Ovidio - Metamorfosi

introduzione


I 15 libri, composti dal 2 all'8 d.C.,costituiscono un grande poema epico in esametri che raggruppa una serie di storie indipendenti, accomunate da uno stesso tema: la trasformazione, la dotta ricerca della cause, l'amore nell'universo del mito.

L'opera già ben nota in età carolingia godrà di grande fortuna nei secoli XII e XIII, definiti per questo aetas ovidiana.

Tra le circa 250 vicende narrate nel corso del poema, alcune sono esplicitamente ricordate nel Purgatorio dantesco come exempla morali o con intento descrittivo.

citazione

Purg.14, 133 - 139, Met.II,820-832 Aglauro


Aglàuro, figlia del primo re di Atene, Cecropo, aveva due sorelle, Pàndroso ed Erse.

Una leggenda narra che le tre fanciulle dovevano custodire senza mai aprirlo un cesto prezioso in cui Atena aveva nascosto il figlio di Efesto.

Ma la curiosità aveva spinto Aglàuro ad aprire il cesto e le tre sorelle, disperate  per la gravissima trasgressione, si erano gettate dalla rupe dell'Acropoli.

Ovidio invece accoglie un'altra versione della leggenda: il bellissimo dio Hermes, volando sopra Atene aveva visto nel corteo le tre figlie del re ed era rimasto folgorato dalla bellezza di Erse: chiese perciò aiuto alla sorella  Aglàuro per poter avvicinare l'oggetto del suo amore.  Aglauro finse di accontentarlo ma, invidiosissima, si oppose all'amore fra i due sedendosi sulla soglia della camera di Erse per ostacolarlo fisicamente. Il dio la punì nel modo terribile con cui gli dei trattano gli uomini ribelli al loro volere.


............................. At illi
surgere conanti, partes quascumque sedendo
flectimus, ignava nequeunt gravitate moveri.
Illa quidem pugnat recto se attollere trunco,
 sed genuum iunctura riget, frigusque per ungues
labitur, et pallent amisso sanguine venae;
sic letali hiems paulatim in pectora venit
vitalesque vias et respiramina clausit.
Nec conata loqui est, nec, si conata fuisset,
vocis habebat iter: saxum iam colla tenebat,
oraque duruerant,signumque exangue sedebat;
nec lapis albus erat: sua mens infecerat illam.

Ma a lei che fa per alzarsi ...... la giuntura delle ginocchia è irrigidita, il freddo
si spande fino alle punte delle dita e le vene
senza più sangue, impallidiscono .........
Un gelo mortale, a poco a poco, le entra nel petto.
e occlude  le vie vitali e le vie respiratorie.
Ella non tenta nemmeno di parlare,
ma anche se tentasse, la voce non avrebbe ormai
via di uscita; la pietra già serra il collo,
aveva indurito la bocca. E' una statua esangue.
E non è pietra bianca: la sua mente l'ha resa scura.


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